SIMONE CRISTICCHI in Li Romani in Russia al Teatro Corsini di Barberino di Mugello

sabato 13 novembre ore 21.00

SIMONE CRISTICCHI
Li Romani in Russia Racconto di una Guerra a Millanta mila Miglia

di Elia Marcelli

adattamento teatrale Prof. Marcello Teodonio

regia Alessandro Benvenuti

SABATO 13 NOVEMBRE alle ore 21.00, al Teatro Corsini di Barberino di Mugello, SIMONE CRISTICCHI porta sulla scena LI ROMANI IN RUSSIA, per la regia di Alessandro Benvenuti; un racconto di una guerra a Millanta mila miglia, attraverso la voce di chi quella guerra l'ha vissuta in prima persona, che si sviluppa come un poema in ottava rima che dall'inizio alla fine ripercorre i momenti salienti della tragica ritirata di Russia, ma che sullo sfondo di quella tragica epopea, lascia spazio anche a momenti ironici e divertenti.

Alla base il testo del grande poeta Elia Marcelli, amato da scrittori come Mario Rigoni Stern, che fu tra i pochi che riportarono a casa il freddo, il dolore, la rabbia e insieme il dovere di raccontare, per non dimenticare. E per farlo, scelse la poesia e il dialetto, per costruire questa memoria in versi con tutta la verità della lingua parlata. Così nasce Li Romani in Russia, uno straordinario affresco epico in ottave classiche, che ricostruisce passo passo la spedizione: la partenza, il viaggio, i combattimenti, la neve, i soldati, i muli, il nemico; la solidarietà, il cameratismo, l'egoismo; il rispetto del proprio dovere, sempre; la ritirata, la disfatta; la morte e la solitudine e la disperazione di chi sopravvive.

La storia: partito per la Russia con la Divisione Torino ancora diciottenne, il soldato di fanteria Rinaldo Cristicchi, sarà uno dei pochi reduci a tornare nella sua città e per tutta la sua vita non vorrà raccontare a nessuno questa storia. Simone Cristicchi a distanza di anni si documenta, legge, si informa e scopre il motivo di quel silenzio durato tutta una vita, il silenzio di Nonno Rinaldo, l'oblio caduto sulla sua memoria, sui ricordi della Campagna di Russia (1941-1943), una guerra di invasione senza pretesto. I treni del regime che portarono via una generazione sorridente, giovane, sicura di tornare, perché la propaganda fascista inganna sulla realtà della spedizione. E la "passeggiata" che si trasformò in tragedia: armi, abbigliamenti e viveri insufficienti, inadeguati, ridicoli. Rimangono solo fame, freddo, paura.

Uno spettacolo capace di coinvolgere tutte le generazioni per raccontare la tragica assurdità di un massacro senza pretesto: partirono in 220.000 ragazzi, tornarono 20.000 sopravvissuti.

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