Concerto di I Solisti Veneti a FRATTA POLESINE (RO) 13 FEBBRAIO 2010

"I SOLISTI VENETI"
diretti da
CLAUDIO SCIMONE
con la partecipazione di
GABRIELLA COSTA, soprano
LAURA BRIOLI, mezzosoprano

FRATTA POLESINE – CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO
SABATO 13 FEBBRAIO 2010 – ore 21



Celebra solennemente il trecentesimo anniversario della nascita di Giovanni Battista PERGOLESI, il concerto che "I SOLISTI VENETI" diretti da Claudio SCIMONE in collaborazione con la FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PADOVA E ROVIGO, (nell'ambito dell'importantissima stagione musicale che ogni anno la Fondazione stessa promuove), terranno

SABATO 13 FEBBRAIO 2010 alle ore 21
nella CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO di FRATTA POLESINE


Protagonisti della serata "I SOLISTI VENETI" diretti da CLAUDIO SCIMONE. Per la serata sono state invitate due fra le più amate e famose soliste vocali italiane: il soprano GABRIELLA COSTA ed il mezzosoprano LAURA BRIOLI. Fulcro del programma musicale Giovanni Battista PERGOLESI, compositore del quale – come già ricordato – si celebra quest'anno il trecentesimo anniversario della nascita. Figura cara alla sensibilità romantica Pergolesi nacque ad Aversa nel 1710 e si spense giovanissimo nel 1736 presso il Convento dei Cappuccini di Pozzuoli. Proprio alle sue ultime settimane di vita risale il suo massimo capolavoro, lo "Stabat Mater" per soprano, mezzosoprano e archi che rappresenterà il vertice dell'intero programma del prossimo 13 febbraio. E' commovente osservare come la sensibilità del giovane musicista ormai prossimo alla fine, forse stimolata dalla tradizionale devozione per il mistero della morte di Cristo che caratterizza la spiritualità cappuccina, si concentri proprio nella contemplazione del drammatico ma sublime affresco del Golgota e sulla straziante e tenera presenza della Vergine ai piedi della Croce. Una contemplazione davvero mistica che si effonde in musica meravigliosa dando origine ad una delle più popolari ed amate versioni musicali della celebre sequenza liturgica dello Stabat Mater, tradizionalmente attribuita alla penna di Jacopone da Todi. Si tratta di una pagina di eccezionale bellezza ed intensità, che riveste di musica prodigiosamente serena le dolorose terzine del testo, manifestando la delicata sensibilità - per tanti versi davvero divina - di un compositore ancora assai giovane e già incredibilmente maturo. Proprio la profondità della musica dello "Stabat" pergolesiano impone all'interprete una partecipazione emotiva che si spinge grandemente al di là della sola padronanza tecnica, e proprio perciò non a qualsiasi cantante si possono affidare le contemplative, infinitamente serene, palpitanti arie del capolavoro di Pergolesi. La scelta non poteva pertanto che cadere su due interpreti di già consumata perizia come Gabriella Costa e Laura Brioli, che insieme alla celebre orchestra de "I Solisti Veneti" conferiranno all'esecuzione del prossimo 13 febbraio quella profondità interpretativa che farà del concerto del 13 febbraio una serata di imperdibile lirismo poetico e musicale. Il meraviglioso "Stabat Mater" non esaurirà comunque il programma della serata, che - ntegralmente composto di opere di Pergolesi - proporrà anche una mirata scelta di interessantissime composizioni strumentali quali il brillante Concerto in si bemolle maggiore per mandolino e archi e il virtuosistico Concerto in sol maggiore per flauto e archi. Aprirà la serata il primo dei Sei Concertini per archi, quello in sol maggiore. Tutt'altro che piccoli questi veri e proprii concerti - nonostante il loro Autore, forse più per settecentesca modestia che per altro, li abbia voluti chiamare Concertini - sono stati al centro di approfondite ricerche musicali, ed attribuiti ai più diversi musicisti prima che la musicologia moderna e Claudio Scimone stesso ne accertasse la paternità pergolesiana, ampiamente testimoniata dall'inconfondibile stile della loro scrittura, dalla freschezza della loro ispirazione musicale come anche da una maturità tecnica che ha davvero del prodigioso se inscritta nella brevissima parabola dei soli ventisei anni di vita del loro Autore.

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