Tre fratelli, i Pontiak, innamorati della musica anni 70 “on the road” tanto da dormire all’aperto durante le loro tournée, e ora pronti a sorprendere l’annoiato pubblico rock con il loro mix di rock, blues, psichedelia, hard-rock. Dopo "Maker" – la seconda prova discografica del gruppo della Virginia seguita all’album “Sun on sun” – ecco ora, ancora su Thrill Jockey, il nuovo disco “Sea Voids”....
I Pontiak, ossia i tre fratelli Carney – Lain (batteria), Van (voce e chitarra), Jennings (basso) – vengono dal profondo della Virginia. Il loro primo lavoro, "Sun on Sun", aveva già destato l'attenzione degli addetti ai lavori e si era guadagnato la benedizione di Julian Cope. Poi, nel 2009, (uscito sull'etichetta Thrill Jockey) arriva "Maker" ed è la consacrazione (copertina su Blow Up a maggio, articoli e acclamazioni su tutta la stampa specializzata), un disco in cui si troveranno, molto semplicemente, i più bei suoni di chitarra di questi ultimi anni e un approccio tridimensionale: una prospettiva più acida e visionaria (tra stoner, Pink Floyd e Thin White Rope), una legata alla canzone (di stampo classicamente rock e rootsy) e una vena sperimentale incentrata sui soundscape e sui rumorismi. Il trio della Virginia tenta dunque di ripetersi e migliorarsi dopo l’ottimo “Sun On Sun” dell’anno precdente, con cui la band usciva allo scoperto forte di uno split (“Kale”, comprendente cover del leggendario ex-violista dei Velvet Underground) con gli Arbouretum, anch’essi pupili della Thrill Jockey. Obiettivo di “Maker” era sciogliere ogni dubbio sulle vere qualità di questo gruppo e giustificare le parole d’elogio spese da Cope con una prova di maturità di cui si sentiva il bisogno ascoltando il precedente disco, a tratti eccessivamente acerbo. E così descrive l’uscita l’etichetta: «Gli aggettivi spesso utilizzati per descrivere la loro musica possono essere facilmente usati per descrivere i musicisti. Cresciuti in una fattoria, i fratelli possono essere definiti come “rurali” nel loro stretto legame con la propria terra. Durante i tour spesso sfuggono al comfort del letto dei motel per il piacere di campeggiare sotto le stelle».
Ora però è il momento del nuovo album dei Pontiak, “Sea Voids”, anch’esso su Thrill Jockey. Di qualità pari se non a tratti addirittura superiore al precedente “Maker”, l’album si sposta verso un suono magari più live, magari più stordente, più prepotente e stoner, in linea con la sbalorditiva potenza delle loro esibizioni. Sea Voids insomma prosegue imperturbabile e sardonico la rivisitazione psichedelica dell’hard a cavallo tra ’60 e ‘70 condotta sin qui.
www.myspace.com/pontiak
ZEUS!
Zeus! è un duo formato da Luca Cavina (Calibro 35, Transgender, Beatrice Antolini, Hellish, Pornoise, Pixel Johnson) al basso distorto e da Paolo Mongardi (Il Genio, Transgender, Jennifer Gentle, Mortuaria, Rebelde, Taunt/State Of The Art Living Dead) alla batteria distorta. L'omonimo esordio degli Zeus! è una bomba.
Giovedì 4 novembre alle ore 21.30 al Bronson (Via cella, 50 - Madonna dell'albero, Ravenna)
Ingresso: € 8,00
I Pontiak, ossia i tre fratelli Carney – Lain (batteria), Van (voce e chitarra), Jennings (basso) – vengono dal profondo della Virginia. Il loro primo lavoro, "Sun on Sun", aveva già destato l'attenzione degli addetti ai lavori e si era guadagnato la benedizione di Julian Cope. Poi, nel 2009, (uscito sull'etichetta Thrill Jockey) arriva "Maker" ed è la consacrazione (copertina su Blow Up a maggio, articoli e acclamazioni su tutta la stampa specializzata), un disco in cui si troveranno, molto semplicemente, i più bei suoni di chitarra di questi ultimi anni e un approccio tridimensionale: una prospettiva più acida e visionaria (tra stoner, Pink Floyd e Thin White Rope), una legata alla canzone (di stampo classicamente rock e rootsy) e una vena sperimentale incentrata sui soundscape e sui rumorismi. Il trio della Virginia tenta dunque di ripetersi e migliorarsi dopo l’ottimo “Sun On Sun” dell’anno precdente, con cui la band usciva allo scoperto forte di uno split (“Kale”, comprendente cover del leggendario ex-violista dei Velvet Underground) con gli Arbouretum, anch’essi pupili della Thrill Jockey. Obiettivo di “Maker” era sciogliere ogni dubbio sulle vere qualità di questo gruppo e giustificare le parole d’elogio spese da Cope con una prova di maturità di cui si sentiva il bisogno ascoltando il precedente disco, a tratti eccessivamente acerbo. E così descrive l’uscita l’etichetta: «Gli aggettivi spesso utilizzati per descrivere la loro musica possono essere facilmente usati per descrivere i musicisti. Cresciuti in una fattoria, i fratelli possono essere definiti come “rurali” nel loro stretto legame con la propria terra. Durante i tour spesso sfuggono al comfort del letto dei motel per il piacere di campeggiare sotto le stelle».
Ora però è il momento del nuovo album dei Pontiak, “Sea Voids”, anch’esso su Thrill Jockey. Di qualità pari se non a tratti addirittura superiore al precedente “Maker”, l’album si sposta verso un suono magari più live, magari più stordente, più prepotente e stoner, in linea con la sbalorditiva potenza delle loro esibizioni. Sea Voids insomma prosegue imperturbabile e sardonico la rivisitazione psichedelica dell’hard a cavallo tra ’60 e ‘70 condotta sin qui.
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ZEUS!
Zeus! è un duo formato da Luca Cavina (Calibro 35, Transgender, Beatrice Antolini, Hellish, Pornoise, Pixel Johnson) al basso distorto e da Paolo Mongardi (Il Genio, Transgender, Jennifer Gentle, Mortuaria, Rebelde, Taunt/State Of The Art Living Dead) alla batteria distorta. L'omonimo esordio degli Zeus! è una bomba.
Giovedì 4 novembre alle ore 21.30 al Bronson (Via cella, 50 - Madonna dell'albero, Ravenna)
Ingresso: € 8,00
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